Si inaugura venerdì 18 febbraio alle ore 19.00 presso gli spazi espositivi del cinema multisala Kinemax in piazza Vittoria a Gorizia la mostra fotografica dal titolo “Un topolino a Gorizia” di Marko Vogrig. L’evento è organizzato dal Kinemax in collaborazione col Fotoclub Skupina75 di Gorizia. L’autore e le opere saranno presentati da Lorella Klun, apprezzata fotografa e critica d’arte e di fotografia. La serie fotografica in esposizione presenta foto in b/n realizzate con la tecnica del foro stenopeico. L’autore ha immaginato di essere un topo-turista che si guarda attorno e osserva un panorama cittadino tutto particolare, la macchina è a terra. Tombini e chiusini stradali, la pavimentazione, il paesaggio urbano normalmente trascurati della citta’ di Gorizia diventano protagonisti. Le fotografie del ciclo, già esposte a Lucinico, Ronchi, Fiumicello, San Floriano, Å martno e Klagenfurt, approdano finalmente in mostra nella “loro” città Gorizia, con svariati “scatti” inediti.
Marko Vogrig, socio del FOTOKLUB SKUPINA75 di Gorizia da molti anni, ha partecipato a concorsi e mostre e collaborato come fotografo a pubblicazioni locali. La mostra organizzata al Kinemax sara’ visitabile negli orari di apertura delle sale cinematografiche fino alla fine di marzo.
Marko Vogrig ha introiettato le vedute di Eugène Atget amate dai Surrealisti, quelle che si contrapponevano alle immagini pompose e celebrate di una monumentale Grande Ville e che prediligevano invece degli scorci apparentemente anonimi, di strade secondarie e bottegucce che poi affascinarono Breton e Man Ray.
Dei Surrealisti Vogri? sembra aver anche ha sposato la teoria dell’Informe, che era utilizzata per “declassare” le categorie artistiche, sia attraverso la ricerca di soggetti “meno nobili”, o non ritenuti degni di attenzione, sia ribaltando le coordinate compositive. Nella serie di riprese realizzate attraverso il foro stenopeico, infatti, l’autore abbassa radicalmente il piano verticale portandolo fino al livello del manto stradale.
Nelle sue immagini i tombini, oggetti di uso comune, di solito quasi invisibili agli occhi dei passanti perchè parte integrante del paesaggio urbano, conquistano il primo piano, divenendo i protagonisti di una Gorizia spoglia, lontana dai moderni e trafficati dinamismi, ma proprio per questo magicamente sospesa in un istante senza tempo.
I luoghi sullo sfondo, le successioni di mura e portici e le strade che la pioggia ha reso argentate, appartengono a Gorizia, ma attraverso le prospettive dall’ampio respiro e i suggestivi angoli di ripresa, simboleggiano il tessuto di ogni altro centro abitato.
I materiali densi -la ghisa lavorata in complessi bassorilievi e la pietra consunta- trasformano i chiusini in misteriosi scrigni, preziosi portali dalle arcane simbologie adagiati tra due dimensioni; ogni accesso custodisce un passato, ogni filtro che accoglie gli scarti della città , cela un ventre diramato e pulsante.
Lorella Klun
Tecnica:
Tecnica ibrida: ripresa con fotocamere con fori stenopeici autocostruiti su pellicola BN formato 120 e 135; scansione digitale del negativo e stampa digitale Giclée Fine Art ai pigmenti di carbone.
Links:
www.kinemax.it
www.skupina75.it
www.google.com/profiles/mvogric
Ringrazio dell’attenzione e saluto cordialmente
Marko Vogrig