Mostra d’arte fotografica. Espongono: Andrea BIANCO, Leopoldo BON, Umberto VERDOLIVA
SABATO 21 SETTEMBRE 2013 ore 18,30 – Centro Civico Piazza San Giorgio, 37 – Lucinico (Go)
Portfolio selezionato: “Faces”
di Andrea BIANCO – Treviso
Ho iniziato da ragazzino stampandomi le foto, poi ho abbandonato per riprendere nel 2008 dedicandomi solo a “street” (fotografia di strada). Mi piace perché è la vita reale, ed è lo straordinario nell’ordinario di tutti i giorni, bisogna riuscire a coglierlo, è lì nascosto a molti, visibile a pochi, ma è straordinario scoprirlo. “Faces” nasce dall’idea di contrapporre la realtà con la finzione, la vita reale con la virtuale a parti invertite, la realtà sfuocata e il falso a fuoco. La società ammira la bellezza, la perfezione come stereotipo e la contrapposizione fuoco sfuoco invertite rende ancora più grottesca la realtà. Personaggi strani, disturbati, ordinari… ci passano accanto ogni giorno,… forse lo sono anch’io, che ogni giorno mi confronto con ciò che vorrei essere o avere, ma sono anch’io come le persone sfuocate che mi passano accanto e non riesco a vedere?
Forse si.
Portfolio selezionato: “Watch and Image”
di Leopoldo BON – Monfalcone (Go)
Il portfolio dal titolo “Watch and Image” è la prosecuzione della ricerca fotografica che da anni sta sviluppando nell’ambito dell’astrazione fotografica
“Astrazioni: percezioni informali dello spazio”. Le foto presentate sono la parte centrale della sua ricerca “Watch and Image” e la definisce come “RIFLETTERE” preceduta da “PERCEPIRE” e seguita ed in fase di sviluppo da “IMMAGINARE”.
La ricerca fotografica di Leopoldo Bon viene ben descritta da Dario Evola (docente di Estetica all’Accademia di Belle Arti di Roma): “Questa è la sfida di Leopoldo Bon quando, con la macchina fotografica, interponendo fra l’occhio e la sua mente, l’obiettivo, decide quale sia il momento esatto in cui cogliere l’attimo fuggente, in cui cogliere proprio quel secondo in cui accade la vibrazione che farà scaturire la visione. Il tipo d’immagini che costruisce Bon nasce dal caso, dal momento speciale in cui egli intercetta una
condizione di luce, di colore, di forma, che poi decide di fermare, di arrestare, di catturare, di chiudere in un frame, in un limite, quello fissato dall’inquadratura, e quindi fissarlo. Tutto ciò che vediamo non è vero, si disperde, se ne va. La natura è sempre la stessa, ma nulla resta di lei, di ciò che ci appare. La nostra arte deve darle il respiro della durata (…). Deve farcela gustare come eterna. Che cosa c’è sotto di lei? Forse nulla. Forse tutto. Tutto, comprende?» (Cézanne). Questa era la ragione etica del grande pittore impressionista. Le fotografie di Leopoldo Bon si danno come immagini aperte, non come “ritratto”, come doppio del reale (come normalmente si percepisce la fotografia). Esse sono in realtà il
risultato di un atto, non di un semplice gesto. L’atto è punto di vista basato su tre istanze individuate esteticamente ed eticamente: percepire, riflettere, immaginare. Il mondo si percepisce attraverso i sensi.”
Portfolio selezionato: “What is a dream?”
di Umberto VERDOLIVA – Treviso
Il progetto “What is a dream?” è stato realizzato con fotocamera analogica in scatti a doppia o tripla esposizione su pellicola. Ricreare ambientazioni oniriche, suggestive, indefinite, attraverso comuni elementi presenti in strada, accostare stati d’animo diversi per ricrearne di nuovi e stata la base della ricerca fotografica. Un approccio mentale più profondo e complesso rispetto a quello che avviene nella pratica della fotografia di strada, che ha come fine la trasformazione della realtà in un qualcosa di strettamente personale ed unico.